Nell’Azienda Agraria sono presenti diverse colture arboree: melo, pero, albicocco, susino, ciliegio e vite a cui si aggiunge una collezione di fruttiferi minori. I frutteti (suddivisi in Maloideae e Prunoideae) occupano una superfice agricola utile compressiva di 5700 m2, ospitano varietà coltivate (Cultivàr) sia internazionali, sia locali, e in particolar modo numerose varietà “antiche”. L’ampia diversità varietale consente di mettere a confronto caratteristiche tecniche, quali il gruppo pomologico di appartenenza, l’epoca di fioritura e quella di maturazione. Dal 2014 a oggi si è provveduto a rinnovare oltre l’80% delle superfici investite a frutteto, consentendo l’ammodernamento degli impianti e il mantenimento della loro produttività. La vite da vino occupa un posto preminente nell’azienda. Il vigneto dell’Istituto, che si estende su di una superficie agricola utile di circa 42.000 m2, è caratterizzato da diversi vitigni tipici della provincia di Reggio Emilia (Ancellotta, Lambruschi: Marani, Maestri, Salamino, Grasparossa, Oliva, ecc.) nonché da numerosi vitigni locali che costituiscono la Collezione di “Antichi vitigni”, elemento di rilievo nell’attività di salvaguardia del germoplasma agrario. Dal 2012 a oggi si è provveduto a rinnovare oltre il 95% delle superfici investite a vigneto, consentendo l’ammodernamento degli impianti e il mantenimento della loro produttività.
L’ultimo intervento di estirpo e reimpianto è riferibile alla primavera del 2020 e ha interessato una superficie vitata complessiva di 13.341 metri quadrati. Questi interventi, oltre a consentire un ripristino/mantenimento della capacità produttiva aziendale, tramite la realizzazione di un impianto viticolo a elevata produttività e di nuova concezione, garantiscono alle numerose classi di Allievi degli indirizzi agrari la possibilità di svolgere in futuro le indispensabili attività didattiche riferibili alla viticoltura. Grazie alla collaborazione con il Consorzio Fitosanitario Provinciale di Reggio Emilia, nella primavera del 2021 è iniziata la sperimentazione di campo per il “Miglioramento genetico di Vitis vinifera var. Lambrusco e Ancellotta”, che ha previsto la realizzazione di un vigneto sperimentale di 4.000 metri quadrati, costituito da cloni, ottenuti per mutazione indotta e rigenerazione in vitro, capaci di resistere alle principali micopatie della vite europea.